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A Napoli visite gratuite per prevenire il melanoma

Il 22 gennaio ha preso il via l’attività di prevenzione oncologica gratuita realizzata all’interno dell’ampio progetto di rete, che vede Fondazione ANT Italia ONLUS in prima linea nel territorio napoletano e nella Terra dei Fuochi nella lotta ai tumori, grazie al sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Prosolidar – ONLUS. 

Un milione di euro in un triennio è il valore complessivo del progetto, raggiunto anche grazie ad altre aziende donatrici, che consentirà di dare continuità alle attività di ANT già in essere sul territorio, aggiungere allo staff nuovi professionisti per attivare l’assistenza in altre zone della Campania, in particolare la Terra dei Fuochi vittima secondo il recentissimo studio dell’Istituto Superioriore di Sanità di “un eccesso della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale”, nonché offrire nuovi servizi ai pazienti oncologici e portare programmi di diagnosi precoce di diverse patologie nelle aree campane più bisognose.

Dopo la prima tappa del 22 gennaio, il progetto prosegue con una serie di giornate di visite gratuite destinate alla diagnosi precoce del melanoma, effettuate dagli specialisti ANT nei giorni 8-9 e 15-16 febbraio 2016, dalle ore 9 alle 18, presso l’Ambulatorio poli-specialistico “Beato Luigi Palazzolo”, via del Grande Archivio 20, a Napoli, messo a disposizione da Fondazione Massimo Leone ONLUS. 120 i posti gratuiti per la cittadinanza, prenotabili durante l’incontro del 22 gennaio e, a partire dal 25 gennaio, chiamando la sede locale di Fondazione ANT al numero 081 202638.

L’attività di prevenzione oncologica proseguirà con altre due tappe, sviluppate nel corso del 2016, grazie alla collaborazione del CSV di Napoli e del Comune di Melito; nuove tappe saranno sviluppate per i due anni successivi. Per attivare l’assistenza socio-sanitaria ANT sul territorio locale è possibile chiamare il numero 081 202638. Per informazioni sul progetto è possibile visitare il sito www.ant.it.

a cura di Comunicare il Sociale