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Sviluppo Napoli, interviste ai vincitori del progetto che sostiene i giovani e lo sviluppo economico del territorio

Sviluppo Napoli

Sviluppo Napoli è un’iniziativa nata per sostenere concretamente i giovani e lo sviluppo economico del territorio.

Attraverso un bando pubblico, promosso in tutte le Municipalità, sono stati assegnati dieci contributi da 20.000 € a giovani imprenditori che hanno così potuto avviare la loro nuova attività.

Obiettivo del progetto Sviluppo Napoli è stato quello di valorizzare i giovani talenti nei settori della musica, teatro, arte, cinema, accoglienza turistica, ristorazione, comunicazione, finanziando le attività di coloro che hanno scelto di contrastare il racket.

L’Area Comunicazione e Promozione della città del Comune di Napoli si propone di promuovere le attività realizzate dai vincitori del progetto Sviluppo Napoli utilizzando i canali informativi del freepress Vivere Napoli ed il sito web vivere.napoli.it.

SUONO LIBERO MUSIC

1. Come nasce l’idea della tua attività?

L’idea alla base di Suono Libero Music nasce dalla mia esperienza diretta come musicista e come giornalista freelance .
Sono ormai 18 anni che lavoro come professionista della musica e del settore comunicazione, anni di gavetta e lavoro durissimo ma che mi hanno insegnato come stare al mondo in questo ambiente.

Sono tantissime le difficoltà e dei “muri di gomma” pressoché invalicabili che un giovane musicista incontra, tanti i tranelli che possono celarsi dietro accomodanti sorrisi.

Così ho pensato, con questo progetto, che fosse importante mettere a disposizione dei tanti talenti della nostra città una struttura a cui rivolgersi, a prezzi naturalmente solidali, e da cui farsi guidare attraverso l’impervio e luccicante mondo della musica.
Ho creduto fortemente che i ragazzi dovessero avere delle chance in più di quelle che ho avuto io nella mia vita da artista, il talento va supportato, con tutte le forze possibili.

2. Quali sono i risultati raggiunti finora?

In questo prima parte della nostra giovane vita abbiamo già avuto numerose soddisfazioni e messo sotto contratto oltre 15 artisti che hanno tutti centrato l’obiettivo che ci eravamo prefissati all’inizio in fase di planning del progetto discografico.

Sono oltre 350 le radio (anche prestigiose) presso le quali ci siamo accreditate e che hanno trasmesso i nostri brani (mediamente un progetto da noi lavorato ha, di base, oltre 180 emittenti radiofoniche a diffonderlo!).

Tutta la stampa nazionale ha parlato di noi, non solo al momento della nostra nascita ma soprattutto per le produzioni di giovani emergenti che abbiamo lanciato sul mercato.

Abbiamo collaborato con Aziende multinazionali affermate nel mondo come Allegroitalia o Carpisa (per spot o realizzazione di Cd promozionali), prodotto un brano di “Christian Music” con un ensamble di frati francescani (i Fra’n’Sis) che ha girato i media mondiali ed è stato segnalato anche dal sito del Vaticano. Ed una nostra recentissima produzione (il cantautore sannita Christian Palladino) ha superato in meno di un mese le 50.000 visualizzazioni ed è stata rilanciata da celebri trasmissioni Tv come “Tg4”, “Ballarò”, “Quelli che il Calcio”, “Striscia la Notizia” etc.

3. Consiglieresti ad altri giovani napoletani di aprire le loro attività a Napoli per evitare la “fuga dei talenti”?

Consiglierei di mettere in preventivo di farlo, non di lanciarsi “alla cieca”, di credere nelle proprie individualità e nella città di Napoli ma di cercare di fare anche tanta esperienza. Il mercato, in qualunque settore si guardi, è molto saturo ma c’è possibilità per tutti di emergere ma è necessario prima essere “giovani di bottega”, imparare il mestiere e tutte le sue sfaccettature e poi, semmai, dirigere le operazioni e rendere vive le proprie idee.
Noi, come azienda, siamo assolutamente aperti a tutti i giovani che vogliono avvicinarsi a questa professione e che rappresentano, senza ombra di dubbio, il futuro che avanza.
Niente è impossibile nella vita ma, come dicevo in una mia vecchia canzone (intolata proprio “Suono Libero” e che sfiorò Sanremo giovani nel 2010) : “Ci vuol talento, grinta e cuore ma non basta…se non hai testa!”. Buona musica a tutti.

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Academy Tattoo

1. Come nasce l’idea della tua attività?

Negli ultimi anni il fenomeno ‘tatuaggio’ è in continua espansione.
Si tratta di un settore che sembra non conoscere crisi. La domanda di tatuaggi e piercing è cresciuta in maniera vertiginosa così come il numero di tatuatori, le scuole, gli shop specializzati, le convention e i festival.

La ‘moda del tatuaggio’ dilaga ma, allo stesso tempo si evidenziano numerosi effetti collaterali:

  • Mercato nero: poiché l’avviamento dell’attività di tatuatore non richiede l’investimento di ingenti risorse finanziarie, numerosi sono coloro che esercitano tale professione pur essendo sprovvisti di regolare licenza e della preparazione necessaria.
  • Qualità ed etica: sono aumentati i fornitori di attrezzature specifiche e, parallelamente, è notevolmente diminuita la qualità dei materiali. Tale processo di “democratizzazione” dei materiali ha portato ad una scarsa qualità dei risultati e dei processi.

In questo scenario in cui manca un’etica alla base della professione si aggiungono, altresì, evidenti lacune da parte delle scuole professionalizzanti che trascurano numerosi aspetti fondamentali.

La “Tattoo Academy” è uno studio abilitato a svolgere la professione di tatuatore e pierre e, allo stesso tempo, si propone come un incubatore per tatuatori e pierre.
I principali servizi offerti sono:

  • Incubazione
  • Accompagnamento pre-abilitazione legale
  • Ri-assorbimento/inserimento nei circuiti lavorativi

Attraverso stage, workshop e seminari che prevedono lezioni frontali di teoria e laboratori di pratica, viene arricchito il percorso di apprendimento formale.
Si gettano le basi per l’assorbimento del discente nel mercato del lavoro e si offre un valido supporto nel caso in cui il soggetto voglia aprire un nuovo tattoo shop.
L’elemento di innovazione principale consiste nell’offrire un contenuto formativo orientato allo spirito di iniziativa e imprenditorialità.
Inoltre viene dato molto spessore alle materie riguardanti l’etica della professione e la psicologia del tatuaggio.

2. Quali sono i risultati raggiunti finora?

Ad oggi la Tattoo Academy vanta di aver svolto diversi seminari riguardanti: ‘Il tatuaggio, tecniche e strumenti”, improntati principalmente sui temi del disegno e illustrazione, preparazione di un piano di lavoro, igiene e sicurezza, etica professionale, strumentazione.
Durante tali seminari, i partecipanti hanno analizzato ogni singola azione che precede la creazione di un tatuaggio e sono state approfondite le dinamiche che intercorrono tra il tatuatore e il tatuato.
Sono stati svolti anche alcuni workshop della durata di una settimana, in cui l’ iscritto ha partecipato attivamente alla vita in un tattoo shop, assistendo al momento della tatuazione, e analizzando passo passo tutti gli aspetti che riguardano la creazione di un tatuaggio e la gestione di un tattoo shop.

L’Academy ha organizzato, inoltre il “Fancy Lettering Masterclass”.
Seminario di “lettering” –stile di tatuaggio in cui delle parole o frasi si sostituiscono o integrano disegni- svolto da Posk Buenatinta, illustre tatuatore spagnolo. Per la prima volta in Italia un seminario di lettering con esercizi pratici e introduzione all’uso del pennino in cui sono stati sviluppati numerosi ed importanti punti: la forza delle lettere, inclinazione e curve, decorazione e dettagli, collocazione sul corpo, materiali da utilizzare.

L’Academy ha partecipato a fiere del settore, come la ‘tattoo Expo Napoli’ e la ‘Lecce Tattoo Fest’ per promuovere e mettere in evidenza le attività in programma.
A tal fine anche la partecipazione al “Meet-Ink’. Raduno nato in collaborazione con il Maggiolino Club Napoli e svolto all’interno della ottava edizione del Volks’n’sea, presso l’Ecoparco del Mediterraneo.
Infine, l’ adesione a due eventi di beneficenza:

  • “Walk in di Beneficenza”, organizzato dallo studio Zac tattoo Crew.

Oltre cento tatuatori italiani ed internazionali hanno devoluto il ricavato di una giornata di lavoro all’ Associazione ‘Mattia Fagnoni Onlus’, organizzazione no-profit con base a Napoli nata per supportare la ricerca scientifica per la sindrome di Sandhoff ed altre malattie simili.

  • “Drinking for Charity”, organizzato dallo Zac Tattoo Crew, Bobo Drink and coffee, Circo dei tatuatori.

Serata in cui tatuatori, writers e pittori hanno dipinto un manichino e devoluto parte dell’incasso alla suddetta Associazione.

3. Consiglieresti ad altri giovani napoletani di aprire le loro attività a Napoli per evitare la “fuga dei talenti”?

Dare una risposta approfondita a tale domanda implicherebbe l’analisi di numerose variabili che ruotano intorno alla realtà partenopea.
In linea di massima ci fidiamo della qualità del lavoro che stiamo svolgendo e del contesto in cui abbiamo inserito il nostro progetto, la città di Napoli, dove molti giovani sono affascinati dalle nuove forme d’arte, reattivi e di supporto.

Nel portare avanti il nostro progetto noi stiamo contando sul sostegno delle istituzioni nonché di molte associazioni e altre piccole realtà per cui noi incoraggiamo altri giovani ad aprire le loro attività a Napoli, investire le loro potenzialità lì dove sono le loro radici, per migliorare il nostro contesto e per guidare la nostra città verso un progresso sempre più palpabile.