Home mobilita Nuove tariffe ANM, riduzione del 16% dei costi dei cittadini napoletani

Nuove tariffe ANM, riduzione del 16% dei costi dei cittadini napoletani

ANM nuove tariffe Napoli

L’Assessore alle Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità, Mario Calabrese, chiarisce alcune questioni riguardanti le nuove tariffe dei titoli di viaggio dei trasporti pubblici introdotte dall’azienda ANM e dalla Regione Campania.

“L’introduzione del nuovo sistema tariffario del trasporto pubblico è in questi giorni oggetto di discussioni, dibattiti e di vari interventi sui giornali cittadini che mi inducono a provare a fare un po’ di chiarezza sulla linea politica che l’Amministrazione Comunale di Napoli si è data nelle sue scelte.
Da subito dico che l’obiettivo che ci si è posti nel determinare le tariffe di ANM è stato quello di ridurre, per quanto possibile, una voce di costo delle famiglie napoletane e di incentivare sempre più l’uso del trasporto pubblico.

Va premesso che le tariffe, ai sensi della legge regionale 3 del 2002, sono stabilite dalla Regione Campania, sentiti gli enti locali e che la Regione ha inteso procedere alla revisione del vigente sistema tariffario regionale in materia di trasporto pubblico locale, regolato fino ad oggi, per il Comune di Napoli, esclusivamente dalle modalità previste dalla integrazione tariffaria che consentiva all’utente di viaggiare con un un unico biglietto sulle aziende integrate nel sistema UnicoCampania e sulla loro rete di trasporto (gomma e ferro) secondo i propri bisogni e necessità.

Il processo di modifica avviato dalla Regione nel 2012 si è operativamente concluso al termine del 2014, e, dal 1 gennaio di quest’anno, è stata avviata la vendita dei nuovi titoli di viaggio alle nuove tariffe.

La nuova struttura tariffaria prevede, oltre al biglietto integrato, il cosiddetto TIC, del quale la Regione ha modificato i costi, l’introduzione di nuovi titoli di viaggio da parte di ogni singola azienda che gestisce il servizio di trasporto nei comuni capoluogo, i cosiddetti biglietti aziendali.

Nel territorio del comune di Napoli operano varie aziende nel settore del trasporto passeggeri:

  • ANM (autobus, tram, funicolari, filobus, linee metropolitane 1 e 6 ) del Comune di Napoli;
  • CTP (autobus) della Provincia di Napoli;
  • Trenitalia metropolitana FS (linea 2 della metropolitana);
  • Circumvesuviana della Regione Campania;
  • SEPSA (Cumana e Circumflegrea) della Regione Campania.

LE TARIFFE ANM E IL LORO EFFETTO SULLA RIDUZIONE DEL COSTO DEL TRASPORTO PUBBLICO IN AMBITO URBANO

Dai dati resi disponibili dal Consorzio Unico Campania si evince che, degli utenti che utilizzano il trasporto pubblico nell’ambito urbano di Napoli, circa il 75% utilizza esclusivamente i servizi (linea 1 della metropolitana, linee del trasporto pubblico di superficie e funicolari) del gruppo ANM del Comune di Napoli.
Le nuove tariffe aziendali dell’ANM interessano, dunque, l’ampia maggioranza degli utenti che si spostano, all’interno della città di Napoli, utilizzando il trasporto pubblico.

Per questi utenti, i titoli di viaggio resi disponibili dall’ANM e consentiti dal nuovo assetto tariffario (biglietto di corsa singola a 1 euro, biglietto giornaliero 3,5 euro, biglietto settimanale a 12 euro, abbonamento mensile a 35 euro e abbonamento annuale 235,20 euro) hanno un costo sensibilmente inferiore rispetto alle tariffe Unico Napoli precedentemente vigenti (biglietto orario 1,30 euro, biglietto giornaliero 3,70 euro, abbonamento mensile 41,20 euro e abbonamento annuale 285,10 euro). Si osserva, inoltre, che un biglietto giornaliero costa quanto 3 biglietti orari; un settimanale costa quanto 3,5 biglietti giornalieri; un abbonamento mensile costa quanto 20 giornalieri e un abbonamento annuale costa quanto 7 abb. mensili.

Con i biglietti aziendali ANM, la cui tariffa è stata fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, dall’inizio del 2015 chi utilizza un solo mezzo ha la possibilità di acquistare un biglietto che costa solo 1 euro, a fronte di un costo di 1,30 pagato fino a pochi giorni fa.

La tariffa ANM è inferiore anche alla tariffa urbana (1,20 euro) delle altre aziende, come la Circumvesuviana e la Sepsa della Regione Campania oppure Trenitalia per la linea metropolitana 2, che operano all’interno del Comune di Napoli.

Stessa cosa dicasi per gli abbonamenti che, per un utente che utilizza la sola ANM in città, sono stati ridotti da 41,20 a 35 euro per un abbonamento mensile e da 285 a 235 euro per un abbonamento annuale.

Grazie alla forte riduzione dei costi delle nuove tariffe aziendali ANM, nonostante l’aumento dei costi dei biglietti integrati, si registrerà una riduzione del costo medio sostenuto sinora dagli utenti del trasporto pubblico napoletano.

I dati da utilizzare per calcolare la riduzione dei costi che la nuova tariffazione aziendale determinerà per gli utenti del trasporto pubblico nell’ambito urbano di Napoli sono le variazioni di costo tra i diversi tipi di biglietti, la ripartizione tra biglietti e abbonamenti, le percentuali di utilizzo dei titoli aziendali e dei TIC in ambito Urbano.

Precedentemente alla modifica del costo dei biglietti e all’introduzione dei titoli aziendali, il biglietto “UnicoNapoli” orario costava 1,30 euro, l’abbonamento mensile 41,20 e l’abbonamento aziendale 285,10 euro.
Oggi, per gli spostamenti all’interno dell’area urbana di Napoli, gli utenti hanno due possibilità, ovvero quella di utilizzare i titoli aziendali (corso singola 1 euro, mensile 35 euro e annuale 235,20 euro) oppure di utilizzare i titoli “integrati” (orario 1,50 euro, mensile 42 euro e annuale 294 euro).

I titoli aziendali ANM hanno tutti un costo inferiore ai titoli “UnicoNapoli”. Precisamente: il costo del biglietto è diminuito del 23%, il costo dell’abbonamento mensile è diminuito del 18% e quello dell’abbonamento annuale è diminuito del 17%.
Sulla base dei dati storici, il Consorzio Unico Campania ha stimato che beneficerà di queste riduzioni dei costi dei biglietti il 75% degli utenti che utilizzano il trasporto pubblico nell’area urbana di Napoli.

I titoli “integrati” TIC hanno un costo superiore ai titoli “UnicoNapoli” e, precisamente il costo del biglietto è aumento del 15%, il costo dell’abbonamento mensile è aumento del 1,9% e quello dell’abbonamento annuale è aumentato del 3,1%.
Sempre sulla base dei dati storici, il Consorzio Unico Campania ha stimato che risentirà di questo incremento dei costi dei biglietti il 25% degli utenti che utilizzano il trasporto pubblico nell’area urbana di Napoli.

Poiché circa 55% degli utenti utilizza il biglietto, mentre il restante 45% si orienta verso forme di abbonamento, calcolando la media pesata delle variazioni dei costi dei titoli di viaggio viene fuori il risparmio del 16%.

QUESTIONI “CALDE”

Restano, in ogni caso, da mettere a punto alcune questioni che fin dalla prima attuazione del nuovo sistema tariffario sono emerse e che ci sono state evidenziate anche da alcune associazioni di utenti.

Mi riferisco in particolare alla tariffa extraurbana di 1,20 euro che è stata applicata anche alle linee extraurbane ANM in ambito urbano. L’applicazione di questa tariffa anche alle linee ANM genera l’assurdo che un utente che vuole utilizzare un autobus all’interno del Comune di Napoli, ad esempio da corso San Giovanni a piazza Garibaldi, dovrebbe essere consapevole se sta per utilizzare una linea completamente urbana o una linea ANM che svolge servizio anche extraurbano, nel primo caso dovrebbe utilizzare un biglietto da 1 euro mentre nel secondo dovrebbe utilizzare un biglietto da 1,20 euro.

In merito, poi, al biglietto integrato Napoli, per intenderci quello del costo – stabilito in ambito regionale – di 1,50 euro, che consente, nell’ambito del Comune di Napoli, la possibilità di utilizzo su tutti i vettori per la durata massima di 90 minuti con la limitazione di poter effettuare una sola corsa su ferro su ciascuna delle linee che operano nell’ambito del Comune di Napoli, vanno fatte delle specifiche considerazioni.

In primo luogo va rilevato che si tratta di una tipologia di biglietti utilizzati solo da una parte limitata di utenti napoletani (il 10-15%).

A questa considerazione preliminare va aggiunto che la limitazione dell’orario a 90 minuti, dalle valutazioni da noi effettuate, garantisce ampliamente, in condizioni ordinarie, di effettuare uno spostamento col trasporto pubblico nell’ambito urbano di Napoli. Se pure proviamo a verificare il tempo di viaggio necessario, ad esempio, a raggiungere con i mezzi pubblici l’Università a Monte Sant’Angelo o la zona Ospedaliera da piazza Garibaldi, i tempi di percorrenza non superano i 60 minuti. Tempi ampliamente compatibili con i 90 minuti di validità del biglietto.

Per quanto attiene la limitazione all’utilizzo a una sola corsa su ferro per ciascuna linea che opera nel Comune di Napoli andrà valutato con precisione su quanta parte degli utenti impatta ma, dalle prime valutazioni, si ritiene possa essere considerato poco consistente il numero di viaggiatori che ha l’esigenza di utilizzare, nell’arco dei 90 minuti, due volte la stessa linea su ferro ANM.
Per semplificare, la limitazione impatta ad esempio, su un utente che, scendendo dal Vomero in centro con la linea 1, decide di fermarsi a piazza Dante, uscire dalla stazione per una commissione e che poi desidera con lo stesso biglietto raggiungere piazza Garibaldi utilizzando sempre la linea 1. Oppure su un utente che dal Vomero raggiunge il centro per una commissione e, nell’arco dei 90 minuti, desiderera rientrare utilizzando sempre la funicolare. Insomma, situazioni del tutto marginali.
Va, peraltro, evidenziato che la possibilità di effettuare più corse sulla stessa linea su ferro aveva innescato un “mercato” dei titoli di viaggio più volte segnalato dall’ANM. Con questa innovazione il fenomeno sarà completamente debellato.
In ogni caso, quando saranno disponibili i primi dati sulle vendite che consentiranno delle valutazioni più fondate, si potrà valutare la possibilità di ripristinare la facoltà di effettuare, nell’ambito del tempo di durata del biglietto integrato, anche più corse sulla stessa linea su ferro.

Restano, infine, aperte altre due questioni alle quali stiamo lavorando. La prima è quella dell’ampliamento della fascia di esenzione per i bambini (oggi sono esonerati dal pagamento se hanno meno di 6 anni) e l’eliminazione del vincolo di un solo bambino esentato dal pagamento per ogni adulto. La seconda concerne l’introduzione di un “abbonamento familiare” utilizzabile da ciascuno dei componenti del nucleo familiare.

CONCLUSIONI

In conclusione possiamo affermare che i titoli di viaggio resi disponibili dall’ANM hanno un costo sensibilmente inferiore rispetto alle tariffe Unico Napoli precedentemente vigenti e rispetto a quelle delle altre aziende che operano in città. Questa riduzione del costo dei biglietti si tradurrà in una riduzione di circa il 16% del costo medio sostenuto dagli utenti del trasporto pubblico nell’area urbana di Napoli.

Con i primi dati sulle vendite dei titoli di viaggio, che acquisiremo a partire dalla conclusione di questo primo mese di attuazione, dovremo verificare gli effetti di questa riduzione del costo dei biglietti e la sostenibilità degli impatti sui bilanci della nostra azienda di trasporto, che ha già dovuto registrare, in questi ultimi cinque anni, una riduzione, da parte della Regione Campania, a voler essere buoni, di oltre il 20% dei trasferimenti per il trasporto pubblico locale.

Sicuramente affronteremo, per cercare di eliminarla, la questione del “doppio” biglietto (urbano 1 euro – extraurbano 1,20) sulle linee di superficie ANM. Si sta valutando, come detto in precedenza, sulla base dell’effettiva esigenza per gli utenti e con l’obiettivo di debellare fenomeni di evasione, l’opportunità di consentire più corse sulla stessa linea su ferro per il biglietto integrato da 1,50 euro”.