Ci racconti come e perché ha accettato il ruolo di Assessore
Napoli è una città cambiata, ci racconti come ha contribuito al suo cambiamento
In questi anni, senza poter concedere contributi economici, come Assessorato alla Cultura e al Turismo, abbiamo promosso centinaia di eventi culturali che hanno animato la città. Hanno dimostrato che si sta formando una consapevolezza più adeguata della necessità e dell’opportunità di creare imprese culturali professionali o di privato-sociale, che possano contare anche – ma non più esclusivamente – sul supporto istituzionale. Questo assetto di collaborazione e sperimentazione di forme nuove di sinergia tra pubblico e privato, ormai lontano dalla logica dei lauti contributi pubblici a fondo perduto, che ormai sarebbe comunque impossibile erogare – sta dando vita a pratiche creative sempre più efficaci ed innovative. Ne scaturiscono anche nuovi profili professionali, peraltro molto congeniali al talento partenopeo.
Negli ultimi anni il calendario annuale degli eventi culturali della città si è ampliato ben oltre gli storici format del Maggio dei Monumenti, dell’Estate e del Natale a Napoli. Nuovi “contenitori ideativi” ormai occupano ogni mese dell’anno. A beneficio dei cittadini e dei turisti, i cui flussi sono decisamente destagionalizzati.
Nel campo turistico il cambiamento della percezione della destinazione turistica Napoli è evidente a occhio nudo.
Il nostro lavoro è stato serrato quanto variegato. Abbiamo messo in atto una corposa e multiforme serie di attività promozionali del territorio; dalle più tradizionali alle più inusuali. Purché si parlasse della inesauribile capacità di suscitare meraviglia della nostra Città senza la lente grigia e deformante dei pregiudizi e degli stereotipi che l’hanno filtrata per troppi anni.
Come? Attraverso la scelta mirata di fiere internazionali del turismo alle quali abbiamo partecipato destando l’interesse di molti operatori, che sono poi stati invitati a Napoli per brevi soggiorni in modo da proporre ai loro mercati un’offerta turistica sperimentata personalmente. Questa è la formula dell’Educational, che trovo particolarmente adatta a far conoscere Napoli, perché non c’è modo migliore di conoscerla visitandola, e perché l’esperienza diretta è il miglio antidoto al pregiudizio. Fino ai blogger dei siti più seguiti nelle principali città europee.
Negli ultimi anni Napoli è stata protagonista o scenografia di decine e decine di documentari, cortometraggi, spot, telefilm e film.
Abbiamo favorito al massimo questa attività, attraendo le produzioni da tutto il mondo e facilitando al massimo l’ottenimento dei permessi e dei servizi necessari a girare. In questo modo le bellezze del nostro patrimonio artistico, monumentale, tradizionale, paesaggistico sono di nuovo ammirate in tutto il mondo: Brasile, Corea, Cina ,Giappone Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna solo per citare alcuni paesi.
L’enorme afflusso turistico, che ormai lascia a Napoli solo pochi mesi di bassa stagione, sta motivando tantissimi giovani che si sono impegnati ed hanno creduto e scelto di lavorare nel settore dei servizi al turista creando così un circolo virtuoso a beneficio dell’offerta di accoglienza della città e della occupazione giovanile.
L’esperimento “Welcome to Naples” predisposto dal mio assessorato si sta rivelando estremamente efficace: circa sessanta ragazzi neolaureati in lingue e in beni culturali hanno animato una inedita modalità di accoglienza disseminata sul territorio per dare il benvenuto e offrire assistenza e informazioni ai turisti che visitano la città.
Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate nello svolgere il ruolo di assessore?
Mano a mano, superando insieme le difficoltà, i traguardi sono stati sempre più ambiziosi e ricchi di soddisfazioni. Tantissimi e con immensi sacrifici hanno accettato la sfida. Oggi possiamo dire a voce alta che Napoli non è solo un problema per il Paese ma la sua grande, e forse migliore, opportunità per ripartire da cultura, conoscenza, turismo.
Qual è il progetto del suo assessorato di cui va più fiero, in cui ha investito più energie?
Cosa vuole dire ai cittadini napoletani?
Nino Daniele