Home Napoli giunta fin qui 5 domande a Sandro Fucito, assessore al Patrimonio | Napoli Giunta fin...

5 domande a Sandro Fucito, assessore al Patrimonio | Napoli Giunta fin qui

Ci racconti come e perché ha accettato il ruolo di Assessore

Ho accettato il ruolo di Assessore per continuare l’opera riformista iniziata nel Consiglio Comunale di Napoli per 10 anni. In continuità istituzionale, con lo spirito di servizio che ha contraddistinto questa mia funzione pubblica, da uomo di sinistra mi prefiggo di rappresentare gli ultimi, i più deboli, i meno garantiti, affinché l’espressione dei bisogni emergenti venga affiancata dalle istituzioni, in un rapporto libero e trasparente.

Provare a compiere questa missione non è facile né scontato, la sfida di dar voce alle mille contraddizioni quotidiane che la nostra città propone è ardua ma avvincente, misurarsi con questo orizzonte è quello che mi propongo.

Napoli è una città cambiata, ci racconti come ha contribuito al suo cambiamento

Il contributo maggiore che abbia potuto dare, nelle nove deleghe assegnate al mio assessorato, è l’internalizzazione della gestione del patrimonio pubblico abitativo.

Le case del Comune hanno previsto una gestione privatizzata sin dai primi anni ’80. Oggi ci troviamo di fronte ad un’azienda pubblica, Napoli Servizi, il cui capitale è interamente in mano a palazzo san Giacomo, avendo previsto una sensibile riduzione dei costi di esercizio, difendendo tutti gli occupati e combattendo, visibilmente, sprechi e svantaggi che quella privatizzazione proponeva.
Sul delicato tema dell’emergenza abitativa, la legge riconosce Napoli in tale condizione, abbiamo emanato bandi per sostenere economicamente sia gli inquilini di alloggi privati che gli stessi nuclei familiari degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica che si trovino in condizioni di fitti arretrati (morosità incolpevole).

Oltre a questo, con delibera di G.C. n. 187 del 27 marzo 2014 è stato assegnato ad Emergency ONG Onlus, l’organizzazione umanitaria di Gino Strada, un immobile di proprietà del Comune di Napoli, nella periferia orientale della città (Ponticelli), per offrire, gratuitamente, assistenza sanitaria ed orientamento socio sanitario alle fasce più deboli e vulnerabili della popolazione, come i migranti e tutte le persone in stato di bisogno, in un’area periferica della città dove i fenomeni di esclusione e disagio sociale risultano più marcati.
Un esempio di buona amministrazione che coniuga gli aspetti socio sanitari ed umanitari con l’esigenza di riqualificare il territorio periferico con strutture e presenze inedite ed innovative.
Lo spirito lungimirante è quello di aprire in ogni Municipalità almeno un punto sociale innovativo, un Gino Strada in ogni luogo decentrato amministrato, con prestazioni nuove, con professionalità diverse. Solo così possiamo mettere a valore quel capitale umano già presente a Ponticelli quanto a Scampia.

Per quanto riguarda le politiche cimiteriali il mio assessorato ha promosso e realizzato la definizione della piena titolarità del Comune di Napoli su tutte le aree cimiteriali. Da ciò è derivata una regolamentazione certa per le seppelliture e l’individuazione di forti proventi economici per l’Ente, oltre 112 milioni di euro nei prossimi 20 anni, con conseguente riduzione delle tariffe e miglioramento ed efficientamento dei servizi al cittadino, prevedendo, tra l’altro, per la prima volta nella storia della città, la creazione dell’anagrafe cimiteriale.

Ha inoltre deliberato il trasporto pubblico completamente gratuito per le fasce povere, agendo da soggetto calmieratore rispetto al trasporto funebre privato.
È in fase di completamento l’iter per l’allargamento dei primi cimiteri cittadini laddove vi era il maggior bisogno: Soccavo, Pianura, Chiaiano, San Giovanni a Teduccio. A Miano i lavori sono già partiti.
Anche il completamento del forno crematorio, altra priorità per la città, dato il notevole aumento delle cremazioni che attualmente si effettuano in provincia di Salerno, è stato oggetto di una delibera che la Giunta Comunale ha approvato su mia proposta.
Si è fermata la compravendita illegale di loculi e cappelle, avendo acquisito al patrimonio comunale 100 cappelle abusive che saranno messe a bando per chi ne avrà bisogno.

Sul tema dell’Edilizia Residenziale Pubblica è in via di completamento la consegna dei primi 158 alloggi per il completamento del piano di mobilità del Rione De Gasperi in Ponticelli (edilizia ottenuta con il cosiddetto “Piano Marshall” del secondo dopoguerra), immettendo in alloggi confortevoli ed a norma i nuclei familiari aventi diritto. Così come sono prossimi alla consegna 124 alloggi in Via Gobetti e 64 in Via Labriola, interessanti il piano di completamento e riqualificazione di Scampia, assieme alla Facoltà di medicina.
Infine, fra poche settimane si assegneranno i primi 5 alloggi confiscati alla criminalità organizzata a vantaggio di soggetti nei cui confronti è stato emesso provvedimento esecutivo di rilascio dell’alloggio.

Abbiamo adottato, inoltre, le delibere che stabiliscono il passaggio in proprietà a titolo gratuito al Comune di cospicue parti del sottosuolo tra cui, la Galleria Borbonica, il cinema multisala Metropolitan, il garage Morelli, tutti i siti della Napoli sotterranea, 21 parcheggi e molto altro. Nell’ambito del trasferimento demaniale acquisiamo inoltre 13 beni tra cui il Lido Pola e prossimamente altri 85 immobili. Ricchezza che torna al Comune ed opportunità per la cittadinanza. Nella stessa seduta si è approvata un’altra delibera da me proposta, che consentirà dopo lunghi anni, la ripresa dei lavori per costruire le case nuove ed abbattere l’insediamento “parco evangelico” di ponticelli che versa in grande degrado.

Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate nello svolgere il ruolo di assessore?

La prima e principale difficoltà che ho avuto nello svolgimento del ruolo di assessore è sicuramente lo scollamento tra l’indirizzo amministrativo e la concreta attuazione affidata agli atti di gestione.
Quotidianamente ci si ritrova a ridurre il gap che esiste tra l’assessorato ed i dirigenti di riferimento, la distanza tra Assessore e prassi burocratico-amministrativa. Il funzionamento della cosiddetta “macchina” deve saper corrispondere alle decisioni che si prendono per offrire servizi efficienti e soddisfazione dei bisogni, a costi contenuti e con risparmio di soldi pubblici. È una battaglia, questa, che esige impegno quotidiano.

Qual è il progetto del suo assessorato di cui va più fiero, in cui ha investito più energie?

Abbiamo introdotto una nuova forma abitativa per combattere quella esclusione sociale provocata a chi non ha un tetto (albergo sociale), una novità a Napoli molto apprezzata e che viene presa a modello per altre città. Una residenzialità temporanea, per almeno tre anni, come tappa intermedia verso il riconoscimento di un alloggio vero e proprio.
In questo senso va accolta la Delibera di G.C. n. 1018 del 30 dicembre 2014 che esplicita le forme di sperimentazione di nuovi modelli abitativi a vantaggio di una determinata area di vulnerabilità sociale (sfrattati, finite locazioni, nuclei privi di qualsiasi sostegno al reddito, non autosufficienza socio-abitativa, etc.).
La formula indicata guarda principalmente al patrimonio pubblico, di proprietà dell’ente, abbandonato, vandalizzato e/o sottoutilizzato, a vantaggio di questi determinati soggetti sociali.
A tal proposito sono state censite le prime 12 strutture, puntualmente indicate nell’atto deliberativo, ospitanti circa 100 nuclei in tal senso disagiati.
Inoltre, rivolgendosi ad enti pubblici e privati, con procedure pubbliche bandite in questi giorni, si è attivato un primo rapporto di collaborazione con la Fondazione Casa dello Scugnizzo, che mette a disposizione luoghi residenziali, al fine di contrastare l’emergenza nel momento in cui viene alla luce e si concretizza materialmente. Ulteriori rapporti in tal senso si concretizzeranno per le vie brevi, con enti cattolici e realtà associative in grado di ospitare chi non ha un alloggio.

Cosa vuole dire ai cittadini napoletani?

Vorrei dire ai cittadini napoletani di non “spezzare” l’opera riformista iniziata oltre 4 anni fa da de Magistris, di non interrompere questo graduale mutamento delle condizioni materiali con le quali ognuno di noi si confronta, di allargare sempre di più quello spirito di comunità che si sta creando in città, affinché Napoli sia sempre più attrattiva nei circuiti turistici internazionali e possa esprimere nuovi modelli sociali produttori di cultura, di nuove imprese, di centri decisionali, di livelli innovativi di governance. Una città che non escluda e che garantisca chi è più indietro. Insomma, chiederei ai cittadini di condividere questa idea di città.

Sandro Fucito